Laboratorio Palestina by Antony Loewenstein

autore:Antony Loewenstein [Loewenstein, Antony]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2024-03-10T23:00:00+00:00

6. La sorveglianza di massa israeliana

nel cervello del vostro telefono

Grazie alle tecnologie della sorveglianza,

adesso un paese può evitare di massacrare i manifestanti.

Oggi è possibile identificare e interrompere la sorveglianza

del prossimo Nelson Mandela prima ancora che

sappia di essere Nelson Mandela.

EITAY MACK, avvocato israeliano per i diritti umani

Griselda Triana è una giornalista messicana e attivista per i diritti umani il cui marito, Javier Valdez Cárdenas, fu ucciso da un cartello della droga il 15 maggio 2017 a Culiacán, la capitale dello Stato di Sinaloa. Valdez era il cofondatore di «Riodoce», un settimanale che indaga sulla corruzione e la criminalità, e scriveva della guerra sanguinaria legata al traffico di droga. Pagò con la vita: una bomba a mano era stata lanciata nel suo ufficio già nel 2009. Nei mesi precedenti aveva ricevuto minacce di morte, ciononostante aveva continuato con coraggio nel suo pionieristico lavoro di denuncia.

Dieci giorni dopo l’omicidio, Triana cominciò a ricevere SMS inaspettati sul suo telefono cellulare. Non aveva idea che fossero messaggi sospetti quasi fino a un anno dopo, quando si scoprì che c’erano stati dei tentativi di entrare nel suo cellulare con il sistema Pegasus, uno strumento per lo spionaggio telefonico venduto dalla società di sorveglianza israeliana NSO Group, quasi sicuramente a opera di elementi dello Stato messicano. «Prima dell’assassinio di Javier non sapevo che eravamo controllati», mi ha detto Triana. Javier non l’aveva mai informata della possibilità che i telefoni potessero essere hackerati e lei presumeva che suo marito stesse adottando delle precauzioni per la propria sicurezza. «Javier sapeva dei rischi collegati alla sua attività di giornalista, ma era anche consapevole che qualcuno doveva documentare le atrocità commesse dalle organizzazioni criminali».

L’assassinio di Valdez devastò Triana. «La mia reazione alla morte di Javier fu terribile. Era mio marito e il padre dei miei due figli. Rimasi davvero scioccata perché Javier non aveva voluto lasciare Sinaloa, pur sapendo che [i cartelli] potevano ammazzarlo». Le ho domandato se si era fatta un’idea del perché fosse finita sotto le grinfie di Pegasus; ha risposto che, secondo lei, «pensavano che controllando i telefoni potessero estrapolare dei dati da varie fonti o ascoltare delle chiamate collegate alle inchieste di Javier sulla criminalità». A oggi Triana non ha ricevuto spiegazioni dallo Stato messicano del perché la spiassero, né c’è stato alcun processo per l’uomo accusato di essere il mandante della morte di suo marito.

Sia il governo messicano sia NSO Group sostengono che Pegasus viene impiegato esclusivamente per combattere la criminalità e il terrorismo, ma il caso di Triana dimostra che non è così. Il Messico è stato un importante laboratorio per la tecnologia di NSO.«Il problema è che è stata usata per spiare persone che non rappresentano un pericolo per il paese», ha commentato Triana.

Dopo la morte di Valdez, Triana si è trasferita a Città del Messico, dove oggi lavora come giornalista e attivista. La paura non è però scomparsa; avverte ancora la ferita sia della morte orribile del marito sia dell’intrusione dello Stato nelle sue comunicazioni. «Ogni volta che mi reco a Culiacán ho paura.

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